Il patrimonio culturale: il valore di un'identità














 

Gli alunni della classe 2A Scuola Secondaria di I Grado dell’I.C. Difesa Grande di Termoli

presentano

LA FUNZIONE DEL TEATRO ATTRAVERSO I SECOLI

IL PATRIMONIO CULTURALE: il valore di un’identità

 

La storia dell’architettura teatrale non può essere compresa e raccontata senza fare alcun riferimento ai generi, alle forme e ai principali eventi che hanno caratterizzato la storia del teatro italiano ed europeo. Con questo lavoro vogliamo far compiere al lettore un viaggio alla scoperta della funzione del teatro attraverso i secoli. Abbiamo studiato e analizzato lo spazio scenico, che ha portato nel corso dei secoli alla nascita e allo sviluppo dei moderni edifici che oggi tutti noi conosciamo, luoghi sempre più funzionali e strutturati capaci di ospitare spettacoli teatrali o altri eventi culturali come concerti musicali, letture di poesie, workshop e conferenze, spettacoli di danza, allestimenti di opere liriche (teatro dell'opera) e altri intrattenimenti.

IL TEATRO GRECO.

Prima dell'avvento della civiltà greca gli edifici teatrali progettati in quanto tali erano un numero esiguo: rientravano per lo più in questa categoria alcuni spazi dei palazzi della civiltà minoica, come ad esempio il cortile delle feste del Palazzo di Festo a Creta, caratterizzati da uno spazio circondato per tre lati da gradinate in grado di ospitare fino a cinquecento spettatori venuti ad assistere alle danze, alle cerimonie o alle tauromache, ovvero combattimenti fra leoni, o fra bovini e uomini molto simili per tipologia e modalità alla corrida spagnola.

Nell'antica Grecia l'edificio teatrale nella sua forma più matura, era composto principalmente da tre elementi: la Cavea nella quale erano disposte le gradinate con i sedili di legno per ospitare gli spettatori, solitamente addossate su un colle per sfruttare al meglio il pendio naturale, la scena disposta perpendicolarmente all'asse della cavea, dove avveniva l'azione teatrale. Inizialmente strutturata in maniera molto semplice e in legno, divenne con il tempo sempre più complessa e abbellita da colonne, nicchie e frontoni. In origine, la sua funzione era quella di fornire agli attori un luogo riservato e appartato dove potersi cambiare e preparare senza essere visti dal pubblico; ma ben presto viene utilizzata come sfondo scenico e, a partire dal 425 a.C., fu costruita in pietra e con maggiori ordinamenti; l'orchestra, spazio centrale del teatro greco posto tra la cavea e la scena, dotato di corridoi laterali di accesso (parados) riservati al coro, dove al centro di essa era situato l'altare di Dionisio. In Molise abbiamo un esempio di Teatro e Tempio Italico di Pietrabbondante.

Il teatro greco era privo di copertura e, all'occorrenza, poteva avvalersi per la realizzazione di alcuni effetti scenici di rudimentali macchine per il sollevamento degli attori, di piattaforme scorrevoli e/o di svariate tipologie di congegni come quelli per la simulazione di fulmini e tuoni, L'odeon invece era una particolare costruzione destinata a concerti musicali e a spettacoli di recitazione al coperto di dimensioni molto inferiori al teatro, di forma quadrata con tetto in legno contenente una ripida gradinata ad archi circolari concentrici. Anche questa struttura era costruita su terreni in pendenza, affinchè il pubblico entrasse dall'alto e gli esecutori dal basso.

 

 

I LUOGHI TEATRALI NEL MEDIOEVO.

A partire dal V secolo la disapprovazione cristiana per gli spettacoli pagani provocò la sostanziale dismissione degli spazi teatrali, dando vita a trasformazioni architettoniche e a cambiamenti di destinazione spesso irreversibili. Di conseguenza, il Medioevo è caratterizzato dalla mancanza di edifici teatrali appositamente costruiti e dalla decadenza di quelli romani, ma non dalla completa cessazione di ogni attività d'intrattenimento culturale. Nonostante la forte opposizione della Chiesa, rimaneva viva la tradizione dei giullari, giocolieri e menestrelli, che proponevano per lo più rappresentazioni profane e grottesche durante il periodo di Carnevale, esibendosi su semplici banchetti allestiti in taverne, nelle piazze e strade della città.

IL TEATRO NEL PERIODO RINASCIMENTALE.

Nel XVI secolo si assiste al progressivo passaggio da un luogo adibito progressivamente a sede di spettacoli (chiese, piazze, giardini, cortili, sale) all'edificio teatrale stabile. Tra la fine del Medioevo e il primo Rinascimento si registra altresì un sostanziale aumento d'interesse per il mondo del teatro, dovuto inizialmente al successo dello spettacolo religioso. In mancanza di una sede apposita, durante il periodo del Rinascimento cinquecentesco le rappresentazioni teatrali si svolgevano ancora in luoghi all'aperto, spesso nei cortili dei palazzi nobiliari i cui proprietari erano anche i principali fruitori, nonchè alle volte gli stessi attori e sceneggiatori.

IL TEATRO ALL'ITALIANA TRA SEICENTO E OTTOCENTO.

A cavallo tra il Seicento e il Settecento nascono i primi teatri gestiti da privati, ai quali è possibile accedere previo pagamento dei bollettini. Questa grande novità segna la fruizione dello spettacolo ad un pubblico più vasto e popolare. L'avvento dei primi teatri pubblici sconvolse anche i percorsi spettacolari delle città al tempo del barocco, in particolare a Venezia dove alcune famiglie nobiliari si fecero portavoce della gestione di queste strutture nuove e redditizie. L'Ottocento mantenne invariata la concezione architettonica dell'impianto teatrale, mutando da secoli precedenti la sala all'italiana a ferro di cavallo e ordini di pacchetti, visibile ad esempio al San Carlo di Napoli, al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro Savoia di Campobasso  che oggi rappresenta il centro della vita culturale dell’intera Regione Molise. Fu proprio in questa particolare epoca storica, che le principali innovazioni di carattere tecnologico diedero un forte impulso al perfezionamento dell'apparato scenico; l'utilizzo dell'energia idraulica prima e di quella elettrica poi favorirono lo sviluppo di soluzioni più agevoli per il movimento dei macchinari, ma anche e soprattutto per lo spostamento di scene già montate su palcoscenici mobili.

IL TEATRO DEL NOVECENTO.

Con l'inizio del nuovo secolo l'edificio teatrale tradizionale inizia ad entrare in crisi, manifestando tutta la sua inadeguatezza a rappresentare nuovi contenuti. Le nuove sperimentazioni spaziali mirano fin da subito a dotare di maggiore flessibilità l'edificio, arrivando in alcune occasioni all'abolizione della divisione fisica tra spettatore ed attore rappresentata dal boccascena, volendo rappresentare un ritorno verso gli antichi modelli del teatro greco che, senza arco scenico, permettevano di poter avere lo spettatore nel mezzo dell'azione drammatica.

Verso la seconda metà del secolo gli architetti non si concentrarono più sulla progettazione di edifici prettamente teatrali, ma diedero maggiore enfasi e importanza alla costruzione di strutture sempre più multifunzionali, in grado di unire assieme sale teatrali, cinematografiche, musei, biblioteche, sale riunioni e ristoranti. E' questo il caso degli Auditorium come il Parco della Musica di Roma, l’Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello, l'Opera House di Sydney, della Casa della Cultura di Grenoble e del Barbican Arts Centre di Londra.

Ci auguriamo che questo lavoro entusiasmi anche voi lettori!

 

La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.
(Hans Georg Gadamer)

 

La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti.
(Claudio Abbado)

 Prof.ssa Aida Mastrodonato

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